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Affrancamento plusvalenze 2023: guida per la decisione da prendere entro giugno

Tempo di lettura: 4 minuti

Nella legge di bilancio 2023 (legge 29 dicembre 2022, n.197) è stata introdotta un’importante novità in materia di tassazione delle plusvalenze da cessione di azioni, quote di OICR e polizze assicurative. Si tratta dell’affrancamento delle plusvalenze, ovvero della possibilità di pagare l’imposta sulle plusvalenze maturate fino al 31 dicembre 2022. La decisione va presa entro Giugno 2023

In questo articolo vedremo di cosa si tratta, quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa opzione, e come esercitarla entro i termini previsti.

Cos’è l’affrancamento delle plusvalenze?

L’affrancamento delle plusvalenze è la possibilità di anticipare il pagamento dell’imposta sostitutiva sui redditi di capitale e diversi di natura finanziaria derivanti dalla cessione o dal rimborso di azioni, quote di OICR (fondi e ETF) o polizze assicurative, applicando un’aliquota ridotta del 16% (per le azioni) o del 14% (per gli OICR e polizze) invece del 26% ordinario.      Con l’esercizio di questa opzione non si effettua materialmente la vendita del titolo, ma si “congela” il valore fiscale degli investimenti al 31 dicembre 2022, eliminando il rischio di una tassazione più elevata in futuro.

Come si calcola?
  • nel caso di azioni è calcolata sulla media aritmetica dei prezzi rilevati nel mese di dicembre 2022;
  • nel caso di quote o azioni di OICR l’imposta è calcolata come differenza tra il valore delle quote o azioni alla data del 31.12.2022 e il costo o valore di acquisto o di sottoscrizione;
  • nel caso di polizze rami I e V (le uniche contemplate nella Legge) l’imposta è calcolata sui redditi costituiti dalla differenza tra il valore della riserva matematica alla data del 31.12.2022 e i premi versati, attraverso la corresponsione dell’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi del 14%.
Come si esercita?
  • Azioni: l’imposta deve essere versata per l’intero ammontare entro il 15.11.2023 o, in alternativa in tre rate annuali di pari importo scadenti, rispettivamente, il 15.11.2023, il 15.11.2024 e il 15.11.2025; le rate successive alla prima dovranno essere maggiorate degli interessi del 3% annuo, a decorrere dal 15.11.2023. La rideterminazione si perfeziona con il versamento, entro il 15.11.2023, del totale dell’imposta sostitutiva dovuta o della prima rata;
  • OICR: occorre inviare una comunicazione specifica all’intermediario che detiene il rapporto di custodia, amministrazione, gestione di portafogli o altro rapporto stabile entro il 30.6.2023. Se non si ha alcun rapporto di questo tipo, l’opzione si manifesta nella dichiarazione dei redditi relativa al 2022 e il contribuente deve versare l’imposta sostitutiva entro il termine previsto per il saldo delle imposte sui redditi derivanti dalla dichiarazione dei redditi (quadro RQ del modello Redditi SC 2023);
  • polizze: l’imposta sostitutiva deve essere versata all’impresa di assicurazione entro il 16.9.2023. 

In ogni caso il contribuente deve creare la provvista (ovvero la disponibilità di denaro) per far fronte al pagamento dell’imposta.

Esclusioni – limitazioni

Se si sceglie l’opzione per il cosiddetto “risparmio gestito”, prevista dall’art. 7 del D.lgs. n. 461/1997, l’esercizio dell’opzione in questione non è possibile. L’opzione è valida solo per i titoli soggetti al regime del risparmio amministrato o al regime della dichiarazione.

Nel caso di polizze chi esercita l’affrancamento delle plusvalenze non potrà effettuare il riscatto (per le quali esercita l’affrancamento) prima del 1° gennaio 2025, ed in aggiunta tali prodotti non devono scadere entro il 31.12.2024. 

L’affrancamento per le azioni/quote di OICR o polizze va esercitato su tutte le classi di azioni o quote appartenenti a una stessa categoria omogenea, intendendo per tale quella individuata dal codice ISIN o da un altro codice identificativo, mentre per le azioni di una società è possibile anche affrancare un numero limitato delle stesse (a titolo di esempio su 100 azioni è possibile affrancarne 70).

L’esercizio dell’opzione non è da esercitarsi necessariamente sull’intero dossier titoli in quanto è possibile limitarlo solo ad alcuni strumenti/prodotti.

Vantaggi e svantaggi

Vediamo insieme quali sono i pro e i contro di tale opzione.

Vantaggi:

– Pagare un’imposta del 14% per i fondi, gli ETF e le polizze vita di ramo I e V, invece del 26% previsto dal regime ordinario;

– Pagare un’imposta del 16% per le azioni, invece del 26% previsto dal regime ordinario.

Svantaggi:

– pagare anticipatamente le imposte sulle plusvalenze; con la tassazione ordinaria, infatti, l’intermediario trattiene una parte dell’importo incassato per versare l’imposta, mentre con l’affrancamento il contribuente deve fornire all’intermediario la liquidità necessaria per il versamento. Più alta è la plusvalenza in valore assoluto, maggiore sarà la somma da destinare al pagamento dell’imposta;

– Dover rinunciare alla tassazione agevolata del 12,5% per la componente di titoli di Stato presente nei fondi e negli ETF;

– posticipare il riscatto della polizza al 2025.

Conviene?

La convenienza dell’affrancamento dipende da alcuni fattori come l’entità della plusvalenza maturata, l’orizzonte temporale di investimento, le aspettative sull’andamento dei mercati e la propensione al rischio.  Nel caso in cui, partendo da una situazione di profitto al 31/12/2022, siano maturate plusvalenze alla data di vendita dello strumento l’affrancamento conviene, poiché si sarà già pagata una parte della tassazione e quindi l’aliquota complessiva sarà compresa tra il 14% e d il 26%. Invece, se successivamente il guadagno dello strumento venga eroso (ribasso dei mercati) per stabilire quanto il deprezzamento delle azioni abbia ridotto il beneficio dell’affrancamento occorrerà esaminare attentamente la situazione con i dati disponibili.

In conclusione l’esercizio dell’opzione è una scelta che dipende dalla situazione specifica di ogni investitore e che richiede una valutazione attenta dei pro e dei contro.  

Ogni investitore dovrebbe valutare attentamente la propria situazione e confrontarsi con il proprio consulente finanziario prima di prendere una decisione.                                                                                               

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