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È Brexit. Il momento del panico sui mercati è arrivato. Cosa fare?

Tempo di lettura: 3 minuti

Pensiamo che sia utile pubblicare la comunicazione che abbiamo da poco inviato agli iscritti alla nostra mailing-list, vista l’eccezionalità degli eventi.

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Fino alle prime ore di questa giornata la maggioranza dei media era convinta che avesse vinto il remain. Solo verso le due di questa mattina la possibilità che vincesse il Brexit era diventata concreta. Alle 6 la notizia è stata data come effettiva (anche se non ancora del tutto ufficiale, ma non più discutibile).

Questo ha scatenato il panico sui mercati. Crollo delle borse, crollo del petrolio, della sterline, impennata dell’oro, ecc.

Sono mesi e mesi che teniamo i nostri clienti sostanzialmente liquidi proprio perché ritenevamo che il minimo dei mercati azionari dovesse ancora arrivare.

Il 16 febbario scorso, quando i mercati azionari sembravano recuperare dal minimo dell’11 Febbario abbiamo scritto un Tekta Flash dal titolo: “Mercati azionari in recupero, è il momento di entrare?”. In questa comunicazione spiegavamo che, secondo la nostra visione dei mercati, l’11 Febbraio rappresentava la fase della “disperazione”, ma alla fase della “disperazione”, solitamente, segue la fase del “panico” ed infine la fase della “capitolazione”.

 

Scrivevamo il 16 Febbraio: “In sintesi, riteniamo che questo bear market sia a circa metà del suo percorso. I prossimi giorni/settimane potrebbero essere momenti di recupero che però non dovrebbero superare i massimi di novembre 2015 e dovrebbero essere poi seguiti da nuove discese con minimi probabilmente superiori a quelli registrati nei giorni scorsi.

La fase del panic-selling, probabilmente, sarà caratterizzata da una notizia pesantemente negativa che sarà una sorpresa per quasi tutti (e quindi anche per noi). Da allora si potrà iniziare a parlare di riacquisto dell’azionario, non prima.

 

Eccoci. Questa è la fase del panico. Nella fase del panico, se si è investitori, è bene non fare nulla. Di qui a pochi giorni o poche settimane, dipende da come evolve la situazione, ci sarà un recupero dai prezzi folli che gireranno in questi giorni e poi potrebbe esserci la fase della “capitolazione” cioè il vero minimo legato non tanto all’evento specifico, ma al rallentamento economico di cui si sono visti solo i primi segnali e che questo panico mondiale con relativa incertezza sul futuro dell’Europa contribuirà ad accentuare.

 

Coloro che ricevono questa comunicazione, ma non sono ancora nostri clienti, è bene che non facciano nulla in questi momenti, ma si decidano – se non l’hanno ancora fatto – ad impostare una seria pianificazione e strategia. E’ il momento delle montagne russe sui mercati ed affrontarli senza una seria pianificazione e strategia è garanzia di rimessa.

Allacciatevi le cinture, ma belle strette!

I nostri clienti, ovviamente, saranno alla finestra a guardare il panico nei mercati con la serenità di chi sa che potrà acquistare a prezzi bassi.  Molti hanno le gestioni separate assicurative che hanno dato rendimenti netti nell’ordine del 2% annuo. Questo è il momento di iniziare a disinvestire da queste gestioni perché – finalmente – entro l’anno potremo impostare i portafogli. Sicuramente ci sentiremo telefonicamente e fisseremo incontri a breve e, come al solito, daremo le raccomandazioni specifiche uno ad uno.

 

Dal punto di vista finanziario, per chi ha saputo leggere il momento, questa è la fase dove si costruisce il rendimento e si “capitalizza” la capacità che abbiamo avuto per tutti questi mesi di stare fermi.

Nelle prossime settimane matureranno sui mercati grandi opportunità. Ci saranno minimi storici che daranno vita a dei bull market che dureranno per molti mesi.

Sul piano generale, la Brexit rappresenta un fatto politico nuovo e realmente storico i cui esiti non sono ancora minimamente decifrabili. Se questo risultato, alla fine, sarà stato un bene o un male dipenderà dai prossimi mesi e da come gestiranno la trattativa conseguente.Soprattutto dipenderà dall’avvio di una nuova Europa che necessariamente dovrà nascere. Ricordiamo che, sul piano materiale, il Regno Unito è ancora nell’Europa e le modalità dell’uscita dovranno essere concordate.  Le trattative potranno proseguire per due anni. Dopodiché i trattati non saranno più in vigore.

Sicuramente ci sentiremo più spesso nei prossimi giorni.

A presto!

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