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In arrivo nel 2017 i nuovi piani individuali di risparmio (PIR)

Tempo di lettura: 2 minuti

Il nuovo decreto sulla “Finanza per la Crescita” avrà un suo cavallo di battaglia, i PIR, ovvero i “Piani Individuali di Risparmio”. Lo scopo di questi strumenti sarà quello di incrementare il flusso di capitali verso le medie e piccole imprese, al fine di favorire il loro sviluppo dimensionale e agevolarne l’internazionalizzazione.

Questi strumenti saranno rivolti esclusivamente alle persone fisiche, le quali riceveranno vantaggi fiscali assoluti qualora siano rispettati i paletti fissati dal decreto. L’agevolazione fiscale consisterà nell’esenzione da tassazione dei redditi qualificabili come redditi di capitale o come redditi diversi di natura finanziaria derivanti dagli investimenti effettuati.

I Piani Individuali di Risparmio a lungo termine saranno di fatto dei “contenitori fiscali”, all’interno dei quali i risparmiatori potranno collocare qualsiasi tipologia di strumento finanziario (azioni, obbligazioni, quote di OICR, contratti derivati) o somma di denaro, rispettando però determinati vincoli di investimento.
Gli unici destinatari dell’agevolazione, come già detto, saranno le persone fisiche. Ciascun sottoscrittore potrà essere titolare di un solo piano di risparmio.

Per poter beneficiare dell’agevolazione fiscale sarà necessario rispettare le seguenti condizioni:

  1. investimento vincolato:
    • almeno per il 70% in strumenti finanziari emessi da società italiane ed estere (UE e SEE) con stabile organizzazione in Italia. Di questo 70% almeno il 30% dovrà essere investito in strumenti finanziari emessi da società italiane ed estere (UE e SEE) con stabile organizzazione in Italia diverse da quelle facenti parte dell’indice FTSE MIB o di altri indici equivalenti; Ovviamente sarà possibile realizzare un piano di risparmio anche semplicemente mediante la sottoscrizione di quote di un OICR, istituito in Italia o in uno Stato membro dell’UE, che rispetti i vincoli di investimento stabiliti dalla normativa italiana.
    • il 30% potrà essere investito in qualsiasi altro strumento finanziario
  2. limiti alla concentrazione: il patrimonio del PIR non potrà essere investito per una quota superiore al 10% del suo valore complessivo in strumenti finanziari emessi dallo stesso emittente o di altra società appartenente al medesimo gruppo. Tale vincolo è posto al fine di obbligare l’intermediario professionale ad effettuare un’adeguata diversificazione a tutela del singolo risparmiatore.
  3. vincolo di detenzione degli strumenti finanziari, pari a 5 anni. Tale vincolo ha la finalità di garantire alle imprese destinatarie delle risorse di poter contare sui capitali ricevuti in modo stabile per un periodo di tempo medio/lungo e per evitare investimenti con finalità speculative.

La persona che sceglierà di avviare un PIR potrà investire annualmente un massimo di 30 mila euro, per un limite complessivo in 5 anni pari ad euro 150 mila.

In caso di mancato rispetto del limite temporale dei 5 anni o dei limiti alla diversificazione e concentrazione degli investimenti verranno meno i vantaggi fiscali e saranno dovute le ordinarie imposte sui redditi aumentate degli interessi.

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