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Titoli di Stato: sono stati toccati i massimi?

Tempo di lettura: 3 minuti

Il calo dei prezzi dei titoli di Stato di questi giorni ripropone un tema che più volte abbiamo affrontato in questi mesi: la rischiosità delle obbligazioni a medio lungo termine.
E’ un tema, purtroppo, che riguarda una fetta molto numerosa d’investitori i quali, sovente, sono inconsapevoli di avere in portafoglio (sotto varie forme) obbligazioni a lunga scadenza.
Recentemente, il primo settembre scorso, lo Stato italiano ha emesso un BTP a 50 anni, con scadenza a marzo del 2067 ed avente una cedola del 2,8%.
Molto investitori, attratti dalla cedola apparentemente interessante (rispetto al rendimento negativo del breve termine), hanno acquistato il titolo che in meno di una settimana ha perso quasi l’8,27% come dimostra il grafico che segue.

Guardando le cose da una prospettiva meno di breve termine osserviamo che l’andamento dei BTP italiani ha iniziato una cavalcata a partire dalla fine del 2011 fino a toccare i prezzi assolutamente folli di agosto 2016. Il grafico seguente mostra l’indice dei future sul decennale italiano negli ultimi anni.

Si può osservare come un primo allarme molto significativo vi sia stato tra maggio e giungo dell’anno scorso, ma poi i prezzi sono tornati a salire.

Accadrà così anche questa volta?
Chi ci legge da tempo sa benissimo che noi consideriamo imprevedibili i mercati finanziari e quindi non proponiamo a nessun investitore di fare scelte sulla base di previsioni relative al futuro andamento dei prezzi.
Nel caso dei BTP, ed in genere delle obbligazioni governative a medio lungo termine, più che una previsione sulla possibilità che il massimo sia stato raggiunto o meno è ragionevole fare una considerazione legata al valore dei titoli che stiamo comprando.
Ai prezzi di Agosto 2016, il BTP decennale aveva rendimenti nell’ordine del’1% all’anno. In una settimana il titolo è riuscito a perdere il 3%. Ha senso acquistare un titolo che rende l’1% all’anno e rischia di perdere (come è successo) il 3% in una settimana?
Quale potenziale di ulteriore apprezzamento può avere un titolo che rende l’1% all’anno per dieci anni?
L’unica spiegazione per l’acquisto di titoli del genere è solo ed esclusivamente legata alle politiche monetarie della BCE la quale ha completamente falsato il mercato delle obbligazioni.
Gli investitori commetterebbero un errore molto grave se dovessero crede che fino a quando queste politiche continueranno i BTP saranno esenti da rischi. Oscillazioni, anche molto forti, come abbiamo già visto a Maggio-Giugno dello scorso anno, potranno sempre esserci e sarà impossibile comprendere, mentre le vivremo, se saranno solo oscillazioni momentanee, oppure l’inizio della fase discendente che durerà molti mesi e che riporterà i tassi a condizioni di normalità (ed i prezzi distantissimi dai livelli attuali).

Molti investitori rimarranno intrappolati e l’unico modo per essere certi di non essere fra questi è agire per tempo, quando ancora i prezzi dei BTP, sebbene un po’ lontani dai massimi, sono comunque a valutazioni irragionevolmente care. E’ possibile che i prezzi, nel breve termine, tornino ad essere ancora più inspiegabilmente cari di quanto lo fossero ad Agosto, questo fa parte dell’imprevedibilità dei mercati, ma sembra del tutto irragionevole scommettere su un’ipotesi del genere.

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