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Alla ricerca del portafoglio perfetto: le voci dei maestri

Perle dalla rete_la voce dei maestri
Tempo di lettura: 4 minuti

Ultimo articolo della serie Alla ricerca del portafoglio perfetto (l’episodio precedente era dedicato a Jeremy Siegel). Ricordiamo che questa serie di articoli è tratta dalla playlist su YouTube dal titolo In Pursuit of the Perfect Portfolio Series.

La ricerca di un portafoglio che possa eccellere in ogni scenario è una missione che cattura incessantemente l’interesse di noi investitori e addetti ai lavori nel mondo della finanza. La  serie “In Pursuit of the Perfect Portfolio”, diretta da Andrew Lo e Stephen Foerster, ci ha invitato a immergerci nelle profonde riflessioni di nove tra i più eminenti maestri del pensiero finanziario: John Bogle, Charles Ellis, Eugene Fama, Martin Leibowitz, Harry Markowitz, Myron Scholes, William Sharpe, Robert Shiller e Jeremy Siegel. Questi “mostri sacri” della finanza non si sono limitati a plasmare la nostra comprensione degli investimenti nell’era contemporanea; hanno anche rivoluzionato il nostro modo di interpretare concetti fondamentali quali il rischio, la diversificazione e l’efficienza dei mercati.

Attraverso questo articolo conclusivo, miriamo a sintetizzare le loro prospettive, tracciando un sentiero comune tra le loro teorie per distillare i principi cardine e le filosofie condivise. Il fine ultimo è quello di delineare un’interpretazione olistica che ci conduca un passo più vicino alla concezione del portafoglio ottimale.

Cos’è il “Portafoglio Perfetto”?

In un mondo ideale, il portafoglio perfetto sarebbe quello che ottimizza il rendimento per ogni grado di rischio preso, calibrando con precisione l’allocazione del capitale in linea con le aspettative e le necessità specifiche di chi investe. Con l’evolversi del pensiero finanziario, sono stati proposti numerosi metodi per raggiungere tale equilibrio ideale. Da un lato, abbiamo approcci che si fondano su rigorosi calcoli quantitativi e modelli matematici avanzati, come la teoria moderna del portafoglio e il Capital Asset Pricing Model (CAPM); dall’altro, tecniche che attingono alla finanza comportamentale e si basano su solide prove empiriche per guidare le scelte di investimento.

I punti di vista

Riportiamo in breve i concetti fondamentali espressi da ciascun esperto riguardo alla creazione di un portafoglio ideale. Successivamente metteremo in luce gli elementi ricorrenti nelle loro filosofie per disegnare un quadro più chiaro di ciò che potrebbe definirsi un portafoglio perfetto.

  • John Bogle: semplicità, bassi costi, indicizzazione, strategia buy-and-hold;
  • Charles Ellis: unicità individuale nell’investimento, indicizzazione, conoscenza di sè;
  • Eugene Fama: conoscenza di sé, portafoglio personalizzato sulla base dell’individuo;
  • Martin Leibowitz: conoscenza di sé, piani di contingenza;
  • Harry Markowitz: diversificazione; adattamento del portafoglio in base alla tolleranza al rischio individuale e agli obiettivi di investimento.
  • Myron Scholes: rendimento assoluto piuttosto che relativo, riduzione dei drawdown tramite derivati;
  • William Sharpe: diversificazione internazionale di azioni e obbligazioni, bassi costi, importanza del risparmio;
  • Robert Shiller: diversificazione sia geografica sia tra le diverse categorie di asset;
  • Jeremy Siegel: sostiene la forza degli investimenti azionari nel lungo periodo.

I vari intervistati condividono alcuni principi fondamentali nella costruzione di un portafoglio che si avvicini all’ideale di perfezione. Il primo punto in comune è la necessità di una diversificazione ben ponderata, che è universalmente riconosciuta come uno strumento cruciale per la gestione del rischio. In secondo luogo, emerge l’importanza di una strategia di investimento a lungo termine, con una visione che trascenda le fluttuazioni di breve periodo e che mantenga il focus sugli obiettivi di crescita a lungo termine.

Un altro tema ricorrente è la consapevolezza della propria tolleranza al rischio, che dovrebbe guidare l’allocazione delle risorse all’interno del portafoglio. Inoltre, la maggior parte degli esperti sottolinea l’importanza di tenere bassi i costi di gestione, poiché questi possono erodere significativamente i rendimenti nel tempo.

La personalizzazione del portafoglio in base alle esigenze e agli obiettivi individuali è un altro punto di consenso, indicando che non esiste una soluzione unica ma che ogni investitore dovrebbe adattare la teoria all’esperienza personale. Infine, c’è un’accettazione generale del fatto che l’investimento perfetto non è statico, ma richiede un monitoraggio continuo e una disposizione ad adattarsi ai cambiamenti dei mercati e delle circostanze personali.

In definitiva, un portafoglio perfetto è quello che si allinea strettamente con le preferenze, le esigenze e gli obiettivi finanziari dell’individuo, costruito su una solida base di principi di investimento collaudati.

E per Tekta, qual’è il portafoglio perfetto?

Per Tekta, il portafoglio ideale è quello che si conforma ai progetti di vita dell’investitore, integrando flessibilità e adattabilità per rispondere alle mutevoli esigenze personali piuttosto che inseguire le fluttuazioni dei mercati finanziari. La filosofia di Tekta pone al centro la gestione dell’incertezza attraverso un piano d’investimento costruito intorno agli obiettivi unici dell’individuo, avvalendosi di strumenti e strategie chiari e accessibili.

La costruzione di un portafoglio finanziario parte dalla selezione accurata degli strumenti, escludendo quelli superflui o eccessivamente onerosi, e preferendo invece quelli trasparenti e regolamentati. Determinare con precisione gli obiettivi finanziari personali è cruciale per creare un portafoglio che non solo rispecchi le necessità dell’investitore ma che sia anche allineato alla sua propensione al rischio.

La diversificazione rappresenta un principio cardine: un portafoglio equilibrato può ridurre l’esposizione ai rischi specifici di un settore o di una regione e cogliere le opportunità di crescita in un’ampia gamma di ambienti di mercato. La diversificazione deve essere intesa in senso ampio, estendendosi oltre la semplice distribuzione geografica o settoriale, per includere diverse categorie di asset come le materie prime e gli investimenti alternativi.

Tekta promuove un modello di consulenza finanziaria che si configura come un percorso evolutivo, finalizzato a rendere l’investitore sempre più informato e capace di gestire in autonomia il proprio patrimonio.

I pilastri di questa filosofia includono la pianificazione basata su progetti personalizzati, la chiarezza degli obiettivi finanziari, la ricerca di soluzioni a basso costo, la valorizzazione della semplicità e il potenziamento della consapevolezza finanziaria.

Un portafoglio semplice non è solo più comprensibile e gestibile, ma consente anche di mantenere la concentrazione sugli obiettivi a lungo termine, evitando decisioni affrettate in risposta alle volatilità di breve periodo.

Infine, la consapevolezza finanziaria è la chiave per prendere decisioni informate.
Ci impegniamo a educare i clienti, aumentando la comprensione del mondo finanziario in modo da prendere decisioni consapevoli e diventare più autonomi nella gestione del patrimonio.

Alla ricerca del portafoglio perfetto termina qui il suo viaggio, ma non la nostra ricerca delle migliori perle di saggezza in campo finanziario! La rubrica “Perle dalla Rete” inaugura l’anno nuovo con una selezione di tematiche coinvolgenti per navigare i mercati finanziari con consapevolezza e acume.

Da parte mia e di tutto il team di Tekta, vi auguriamo un sereno Natale e un Anno Nuovo colmo di felicità e successo.

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