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GESTORE BATTE BENCHMARK – Utopia del Marketing Finanziario

Tempo di lettura: 2 minuti

Il gestore è attivo e può ottenere performance migliori del mercato

Quante volte una frase simile è stata pronunciata dai promotori finanziari o magari dal dipendente bancario di turno? Sicuramente moltissime! La frase è un must dell’industria finanziaria, del resto guadagnare più del mercato, di solito azionario, e rischiare meno rappresenta il sogno di moltissimi investitori.

In teoria il ragionamento non fa una piega, ma quando ci svegliamo da questo bel sogno ci rendiamo conto che la realtà è ben diversa.

L’analisi dei dati storici dimostra, appunto, il contrario: battere il mercato non è cosa semplice.

S&P nel suo ultimo rapporto semestrale intitolato “S&P Indices Versus Active Funds” ha analizzato il mercato dei fondi azionari e come possiamo ben vedere, i dati parlano chiaro: i fondi attivi vengono battuti frequentemente dal mercato e quindi dai cosiddetti Fondi Passivi o che dir si voglia ETF.

Nello specifico, l’ 87,94% dei fondi azionari globali a gestione attiva ha avuto rendimenti inferiori allo S&P Global 1200, e la situazione peggiora all’aumentare degli anni di osservazione: a 5 anni il 96,72% dei gestori non riesce a battere il benchmark, a 10 anni è il 98,33% a non riuscirci.

E sul fronte Europa le cose non vanno meglio: nell’ultimo anno il 57,4% dei fondi azionari europei a gestione attiva denominati in euro ha sottoperformato rispetto all’indice di riferimento. Una percentuale che sale al 72,6% su tre anni, al 79,9% su cinque anni e all’87,4% su 10 anni.

 

 

La situazione cambia leggermente quando andiamo ad osservare i dati dei fondi che investono nei mercati ritenuti meno efficienti, come il Mercato Azionario Italiano. In questo caso il 29,41% dei fondi azionari specializzati Italia a gestione attiva ha avuto rendimenti inferiori all’indice S&P Italy BMI, percentuale che sembrerebbe favorire i gestori rispetto ai Fondi Passivi. Ma si tratta di un caso isolato in quanto se effettuiamo l’osservazione su di uno spettro temporale più ampio vediamo che la situazione peggiora: a 5 anni il 50,00% dei gestori non riesce a battere il benchmark, a 10 anni è il 74,19% dei gestori che fallisce l’obbiettivo.

Si tratta di risultati che parlano da sé e dimostra sostanzialmente due cose:

  1. che il mercato è assolutamente imprevedibile per qualunque gestore
  2. che le commissioni di gestione, d’incentivo, di intermediazioni, delle banca depositaria, etc….incidono in maniera determinante sul rendimento degli strumenti finanziari attivi.

Per questi motivi da sempre abbiamo ritenuto che gli ETF siano il corretto sostituto, lo strumento efficiente, per la gestione dei propri investimenti.

In estrema sintesi, investendo nei fondi attivi si paga di più e si ottiene di meno!

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