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Tempo di lettura: 8 minuti

Domani, Mercoledì 20 Luglio Tesla riporterà i dati finanziari del secondo trimestre che non saranno buoni. E’ impossibile sapere come la prenderà il mercato. I primissimi dati rilasciati dalle grandi società finanziarie non sono stati presi troppo male. Nel precedente trimestre, il mercato era posizionato “per la perfezione” e qualsiasi dato negativo veniva preso come un disastro. Siamo giunti alle trimestrali di questo secondo trimestre finanziario dell’anno con i mercati che già prezzano tante notizie negative e non mi stupirei se una trimestrale tutto sommato brutta di Tesla venisse presa senza grandi drammi. Qualora questo non accadesse, però, magari influenzati da altre trimestrali molto più brutte che dovessero uscire tra oggi e domani, un’eventuale reazione eccessiva del mercato ad una trimestrale che sarà oggettivamente bruttina potrebbe rappresentare un’ottima opportunità di acquisto.

Durante i bear market, come quello che stiamo vivendo, la cosa più interessante che si possa fare è accumulare, gradualmente, azioni della società che risulterà essere la leader nella tecnologia emergente del prossimo ciclo finanziario.

In questo articolo proverò a spiegare perché credo che questa azienda sia Tesla e perché ritengo che in tutti i prossimi mesi qualsiasi discesa del titolo rappresenti una ghiotta opportunità di acquisto per coloro che hanno una prospettiva di 8-10 anni. Ma prima invito i lettori che hanno poca esperienza finanziaria a leggere la nota a margine dell’articolo relativa ai rischi connessi all’investimento in singole azioni (1).

Rivoluzione nel campo del trasporto

Quando ho iniziato a pubblicare articoli su Tesla, nel Febbraio del 2020, la quasi totalità degli esperti del settore aveva forti dubbi sul fatto che le auto elettriche potessero sostituire quelle a combustione interna; la minoranza che riteneva fosse una ipotesi possibile la considerava da collocarsi temporalmente solo dopo alcuni decenni.

Chi conosce l’evoluzione delle varie tecnologie non si stupisce di come gli esperti sbaglino sistematicamente a prevedere l’impatto delle nuove tecnologie nel settore in cui sono “esperti”. E’ un fenomeno che avviene costantemente in ogni settore e ciò genera enormi spazi di opportunità per chi conosce queste cose.

A poco più di due anni di distanza, il fatto che il futuro delle auto sia elettrico è diventato quasi scontato, ma sono ancora pochi coloro che comprendono pienamente le implicazioni di questo cambiamento tecnologico.

Coloro che non hanno approfondito il tema sono portati a ritenere che fare auto elettriche o fare auto tradizionali siano due cose abbastanza simili. Basta togliere il motore tradizionale e sostituirlo con un pacco batterie ed uno o più motori elettrici. Di conseguenza le grandi aziende che già producono milioni di auto all’anno, come ad esempio Toyota o General Motor, non dovrebbero avere grandi problemi a passare dalla produzione di auto tradizionali ad auto elettriche.

Le cose non stanno affatto in questo modo.

Produrre auto 100% elettriche, coniugando l’efficienza del veicolo con la profittabilità per l’azienda produttrice, è una sfida estremamente difficile da vincere per i costruttori tradizionali.

Nelle auto elettriche una componente fondamentale è il software e lo sarà sempre di più in futuro.

Così come è stato impossibile per i vecchi costruttori di telefonini stare al passo con l’arrivo dello smartphone di Apple (fino a quando Google non ha creato il sistema operativo Android) è praticamente impossibile per i marchi di auto tradizionali stare al passo con le auto di Tesla fino a quando una grande azienda di software (che potrebbe essere anche la stessa Apple o ancora una volta Google) non creerà un sistema operativo con prestazioni paragonabili a quelle di Tesla.

Il business delle auto è molto più interessante rispetto a quello dei telefonini; se Apple, dopo circa 15 anni dall’aver rivoluzionato il settore della telefonia, è diventata l’azienda a maggiore capitalizzazione al mondo, immaginiamoci quello che potrà accadere a Tesla se riuscirà a dominare la transizione da auto tradizionali a “smartauto”.

Così come solo due anni fa gli esperti non credevano che la transizione alla propulsione elettrica sarebbe avvenuta così rapidamente oggi la maggioranza degli esperti non crede che nel corso del decennio vedremo la diffusione di massa della guida autonoma.

Se le auto elettriche sono – come sono – una rivoluzione del trasporto, la guida autonoma rappresenta un totale cambio di paradigma.

I lettori più giovani non avranno mai conosciuto la macchina da scrivere elettronica. Era una vera rivoluzione rispetto alle macchine da scrivere tradizionali (cioè interamente meccaniche). Di seguito potete vedere un’immagine che le mette a confronto.

Nel giro di pochi anni dopo l’introduzione della macchina da scrivere elettronica, questi “gioielli tecnologici” vennero spazzati via dall’avvento dei computer.

La guida autonoma rappresenterà, nel settore del trasporto, quello che i computer hanno rappresentato per il settore delle macchine da scrivere. La capacità dei mezzi di trasporto di spostarsi autonomamente per raggiungere un luogo programmato apre tutta una serie di possibilità delle quali oggi non ci rendiamo neppure conto. Non si tratta solo dell’applicazione più scontata che possiamo immaginare, ovvero trasportare persone da un punto all’altro senza che debbano prestare attenzione alla guida. Si tratta di tutta una serie di servizi aggiuntivi che si potranno creare grazie a due fatti nuovi: 1) durante il trasporto le persone hanno tempo libero 2) il fatto che gli oggetti possono raggiungere luoghi specifici autonomamente rende possibile realizzare tutta una serie di lavori che prima richiedevano la presenza di esseri umani; dopo l’avvento della guida autonoma non solo il trasporto verrà rivoluzionato, ma tutta una serie di attività umane, a partire – naturalmente – dalla consegna di merci.

I vantaggi competitivi di Tesla

Il principale vantaggio competitivo di Tesla è la sua cultura aziendale che favorisce l’innovazione continua.

Rispetto al modo di fare consolidato dei produttori di auto tradizionali, Tesla fa le cose in modo radicalmente diverso. Non è semplicemente un po’ più ottimizzato, è proprio totalmente diverso.

Potrei scrivere decine di articoli sulle differenze strutturali fra il modo di fare di Tesla e le aziende erroneamente considerate rivali.

La vecchia industria delle auto, che è destinata ad essere spazzata via dalla rivoluzione delle auto elettriche prima e dalla guida autonoma poi, ha un modello di business basato sul tenere i margini operativi incredibilmente bassi nella produzione di nuove auto e marginare molto in tutto ciò che è il post-vendita (manutenzione, pezzi di ricambio, finanziamenti, ecc.).

Con questo modello di business è praticamente impossibile per nuove aziende che non hanno una base di clienti riuscire a sopravvivere. Tesla è un caso eccezionale perché è in grado, incredibilmente, di vendere auto con margini estremamente elevati rispetto ai più efficienti produttori di auto (come Toyota).

Riesce ad ottenere questi margini perché fa le cose in modo radicalmente diverso rispetto ai vecchi produttori di auto.

In primo luogo non ha nessuna catena di rivenditori. Le auto Tesla si acquistano prevalentemente on-line. Esistono pochi punti nei quali si possono vedere in presenza, ma sostanzialmente tutti gli intermediari vengono saltati.

Tesla non fa nessuna pubblicità tradizionale. Il complesso dell’industria automobilistica spende moltissimi miliardi in pubblicità. Tesla ne spende zero. I principali mezzi di pubblicità per Tesla sono i clienti ed il suo CEO, Elon Musk che ha un’incredibile copertura dei media a costo zero.

Spostandosi nel campo della produzione, i vecchi produttori di automobili più che produttori sono assemblatori. A parte il motore (e non per tutti) e pochi altri pezzi, le componenti vengono prodotte da fornitori terzi ed la casa automobilistica assembla i vari pezzi. Tesla cerca di produrre il maggior numero di pezzi in proprio (produce anche i sedili) e continua ad innovare continuamente il processo produttivo seguendo la massima che Elon Musk ripete molto spesso: “The best part is no part, the best process is no process.” Cioè il modo più efficiente di migliorare la produzione è eliminare tutte quelle parti o processi che non sono necessari.

I maggiori esperti di produzione di autoveicoli sono esterrefatti dalle soluzioni tecniche trovate dagli ingegneri di Tesla. Nel 2020 ad esempio fece un certo scalpore fra gli esperti la pompa di calore ad otto valvole, un piccolo miracolo di ingegneria che elimina la necessità di centinaia di parti che invece sono in tutte le auto tradizionali.

Molto recentemente è stato analizzato dagli esperti esterni a Tesla il cosiddetto “pacco batterie strutturale”, un’idea che deve ancora essere del tutto ottimizzata ma che ha già dei vantaggi schiaccianti rispetto alla concorrenza. Tutti i produttori di auto elettriche appoggiano il pacco batterie (la parte più costosa, ingombrante e pesante di un’auto elettrica) sul pianale della struttura dell’auto alla quale poi si “attaccano” tutti gli altri elementi dell’auto. Tesla ha reso il pacco batterie strutturale, nel senso che all’interno del pianale al quale si attaccano i sedili e che fa da struttura per tutto il resto si trovano anche le celle delle batterie. Questo permette di eliminare molti pezzi e processi nella costruzione e rende la macchina più leggera (cosa molto importante per il risparmio energetico) ma anche più sicura. Questo tipo di innovazioni sono impensabili se l’azienda assembla (senza produrli) migliaia di pezzi provenienti da decine e decine di fornitori diversi.

L’innovazione più clamorosa nel campo produttivo di Tesla sono certamente le Giga-Press, prodotte fra l’altro da un’azienda italiana, la Idra Group della provincia di Brescia. Tesla ha brevettato un tipo di alluminio che può essere usato in queste presse speciali le quali consentono di produrre pezzi, in pochi secondi, molto più grandi rispetto alle presse normali. Questo consente a Tesla di realizzare la struttura delle auto Tesla con solo tre pezzi: la parte strutturale anteriore, quella posteriore ed il pacco batterie strutturale di cui abbiamo già parlato. Ciò sostituisce centinaia di altri pezzi che precedentemente dovevano essere prodotti, trasportati, assemblati, saldati insieme, verificati, ecc. Si risparmiano così tante ore di lavoro avendo, al contempo, un prodotto finale molto più affidabile.

La guida autonoma è un altro settore nel quale Tesla sta seguendo un approccio completamente diverso rispetto alle altre aziende. Tutti gli altri si stanno affidando ad apparecchi particolari chiamati “Lidar” che però richiedono anche speciali mappe estremamente precise. Il risultato è che questi approcci danno risultati immediati molto più veloci, ma richiedono l’aggiornamento continuo delle mappe e quindi possono essere utilizzati solo in zone particolari del pianeta.

Tesla sta cercando di realizzare la guida autonoma con il solo utilizzo di telecamere e software di intelligenza artificiale, esattamente come fanno tutti gli esseri umani che guidano con l’uso di un paio di occhi ed un cervello. Ad oggi esistono oltre 100 mila auto Tesla che stanno sperimentando questo software con risultati mediamente buoni. Quando questo software sarà completo, il vantaggio competitivo di Tesla sarà enorme perché le auto potranno guidare ovunque e non solo nelle zone con le mappe di precisione aggiornate.

Questi sono solo alcuni esempi dell’enorme vantaggio competitivo che Tesla ha rispetto alle aziende che gli analisti tradizionali considerano concorrenti.

Conclusioni

Sono ormai diversi anni che seguo l’evoluzione di Tesla quasi giornalmente. Qui sotto potete trovare una serie di link ad altri articoli pubblicati sullo stesso tema. Mi sono formato la forte convinzione che Tesla sarà negli anni ‘20 di questo secolo ciò che Apple è stata negli anni ‘10.

La sua leadership nel settore delle auto elettriche è ormai irraggiungibile.

Poter comprare azioni Tesla durante una recessione, se fatto con un corretto progetto finanziario, in più tranche, e potendole tenere per almeno 8-10 anni, rappresenta un’opportunità di quelle che capitano una volta sola nella vita.

Nota (1). Investire in singole azioni non è adatto alla grande maggioranza degli investitori non esperti. E’ importante sapere che investendo in singole azioni è possibile perdere fino al 100% del capitale investito perché la singola azienda può fallire. L’investimento in singole azioni richiede una conoscenza ed esperienza finanziaria fuori dalla portata della quasi totalità degli investitori non professionisti ed è necessario dedicare molto tempo ad informarsi sull’evoluzione del progetto aziendale e le varie notizie relative all’azienda ed al suo contesto economico. Nello specifico di Tesla, il rischio principale riguarda la sua leadership che è contemporaneamente il suo principale punto forte ed il suo principale rischio. La regola generale da seguire con i singoli titoli azionari è che è necessario investire solo quella quantità di denaro della quale si può fare a meno senza mettere in alcun modo a repentaglio il proprio tenore di vita. In linea di massima è utile non investire in singoli titoli più dell’1-2% del proprio portafoglio finanziario ed è utile farlo non in un’unica soluzione ma in più volte.
Per maggiori informazioni suggerisco questo articolo: “https://tekta.it/luso-di-singole-azioni-in-portafogli-ben-diversificati/

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