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Il ciclo del sentimento sui mercati azionari. A che punto siamo?

Tempo di lettura: 2 minuti

I mercati finanziari in genere, ed ancora di più quelli azionari, hanno una tendenza ciclica.

I grandi movimenti sono in parte provocati ed in parte accompagnati da un sentimento prevalente degli operatori che vi prendono parte. Il susseguirsi di questi sentimenti tende ad essere ripetitivo.

Mentre si vivono le varie fasi è più difficile identificare in quale esattamente ci si trovi.

E’ evidente che la storia non si ripete mai in modo uguale. Sarebbe troppo facile, ma avere uno schema di riferimento aiuta tanto.

Ho riassunto in questo schema il ciclo del sentiment del mercato azionario e l’ho applicato all’indice Euro Stox 50, l’indice delle 50 principali aziende dell’area Euro (il grafico è aggiornato a ieri, quindi non ci sono i prezzi post Brexit).

Naturalmente il posizionamento dei vari punti è assolutamente discrezionale. Si tratta di una valutazione che rispecchia la nostra visione dei mercati. Altri potrebbero vederla diversamente.

Noi siamo convinti, da tempo non sospetto e avendolo scritto allora, che il minimo toccato l’11 Febbraio 2016 fosse la fase della disperazione, non la fase del panico.

Tra una fase e l’altra dei mercati, solitamente, vi è una fase che corregge il movimento principale e che porta poi al successivo.

La durata delle varie fasi, ovviamente, non è uguale e non sempre tutte le fasi sono facilmente distinguibili. Naturalmente le distanze da punto minimo a punto minimo variano in base a molti fattori.

Se questo schema è valido, la fase che stiamo vivendo – cioè la fase del panico – rappresenta l’avvio dell’ultima parte del bear market. Parlando in generale, dal punto di vista di un investitore non è ancora il momento “ideale” per comprare.

Chi ha il profilo per comprare (e gestire) singole azioni, potrebbe, comunque, trovare nel momento del panico dei buoni prezzi che non è detto che si ripresentino durante la fase della capitolazione.

L’importante è che abbia la capacità psicologica di tenere duro durante l’ultima fase.

Il momento più “sicuro”, quando c’è il miglior rapporto rischio/rendimento, è durante la fase dell’avvilimento-depressione. Spesso, non sempre, è una fase laterale che dura da qualche settimana a qualche mese. In questa fase, in genere, le persone non vogliono più sentir parlare di azioni. Anche i più restii hanno venduto le azioni, spesso comprate durante la fase che va dall’ottimismo alla compiacenza.

Se gli schemi del passato tenderanno a ripetersi, è probabile che questa fase arrivi tra la fine dell’anno e l’inizio del prossimo.

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